venerdì 30 novembre 2012

Antiche Famiglie Nobili della Lombardia.

 
Adda (D’): famiglia milanese di antichissima origine imparentata coi Visconti. Airoldi: famiglia lecchese di origine longobarda (da Hariowald, “condottiero”). Aleramici: famiglia feudale piemontese di origine franca che governò tramite la Marca omonima Monferrato, Saluzzo, Savona e altre terre tra Lombardia e Liguria. Suo capostipite Aleramo, franco, marchese del Monferrato (da Heilram, “corvo sacro”). Aliprandi: famiglia milanese di ceppo longobardo che ebbe il predominio sulla città di Monza; la tradizione li vuole discendenti di re Liutprando (da Adalbrand, “nobile spada”). Anguissola: famiglia aristocratica piacentina di origine bizantina (pare). Anscarici: dinastia marchionale franca, a capo dell’omonima Marca, che estese il proprio dominio su buona parte della Lombardia. Suo capostipite Anscario che ottenne la Marca di Ivrea (da Ansgair, “lancia divina”). Archinto: feudatari del SRI, milanesi. Arcimboldi: famiglia patrizia milanese originaria di Parma. Arduinici: dinastia franca a capo dell’omonima marca che dominava Torino e il Piemonte. Suo capostipite Arduino il Glabro (da Hardwin, “amico duro, forte”). Beccaria: nobile casata pavese che tenne signoria sulla città di Pavia per molto tempo. Di origine longobarda derivano il loro cognome dai termini berk + skaria ossia “capitano della difesa”. Benaglio: famiglia orobico-lecchese di origine longobarda, alleati dei Torriani. Besozzi: famiglia dell’Alta Insubria di origine longobarda, che prende il nome dal feudo di Besozzo. Bonacolsi: primi signori di Mantova, originari dell’Emilia e di stirpe longobarda. Bottigella: antica e illustre casata di Pavia. Brivio: antica famiglia nobile milanese, fatta tradizionalmente risalire ai duchi di Brünswick. Canossa: Attoni di Canossa, potente famiglia feudale di origine longobarda, insediatasi nelle valli dell’Appennino reggiano. Signori di Reggio. Casaloldi: famiglia di conti rurali medievali di origine longobarda, signori della Lombardia Orientale. Devono il nome a Casaloldo, nel Mantovano. Casati: famiglia brianzola di origine longobarda. Castiglioni: importante famiglia insubrica. Cavalcabò: signori di Cremona di origine longobarda, discendenti degli Obertenghi. Correggio (da): famiglia feudale di Parma e Correggio. Crivelli: potente famiglia nobiliare del Milanese di origine franca. Durini: nobile famiglia di origine lariano-milanese. Della Torre (Torriani): primi signori di Milano e della Lombardia, di origine franca e discendenti della famiglia imperiale di Carlo Magno. Guelfi. Estensi: nobile famiglia di origine longobarda che prese il nome dal feudo d’Este (Padova), signori di Ferrara, Modena e Reggio. Si sono originati dagli Obertenghi, così come i Pallavicino, i Cavalcabò, i Malaspina. Gambara: famiglia bresciana di origine bavarese; il loro nome è legato alla leggendaria regina dei Longobardi, la valchiria Gambara (da gamal, “vecchio” + bertha “splendente”). Ghisolfi: antica famiglia longobarda mantovana (da Gisilwulf, “lupo-guerriero forte col dardo”). Gonzaga (Corradi-Gonzaga): antica e nobile famiglia reggiano-mantovana di origine germanica che sostituì i Bonacolsi alla guida di Mantova. Prendono il nome dal feudo di Gonzaga possedimento del capostipite Corradi (da Konrad, “consigliere ardito”). Lambertenghi: famiglia longobarda del Comasco (dal nome Landbert, “illustre in Patria” + suffisso etnico -ing). Lampugnani: antichissima e nobile famiglia milanese di origine germanica (di Lampugnano). Landriani: nobile famiglia milanese germanica feudataria di Landriano (Pavia). Lucini: famiglia comasca di origine longobarda (dal celtico leukos, “bosco sacro”). Macchi: nobile famiglia varesotta (dal celtico makos, “bosco”). Maggi: nobile famiglia bresciana guelfa (potrebbe derivare il suo nome non tanto dal mese omonimo quanto dall’ipocoristico germanico di nomi in magin-, “potenza”). Melzi: una delle più antiche famiglie nobili di Milano. Obertenghi: dinastia longobarda il cui capostipite è Oberto (audha, “proprietà” + bertha “splendente”, + suffisso etnico -ing), reggente dell’omonima Marca che dominava la Liguria orientale e l’Emilia occidentale. Odescalchi: nobile casata comasca di origine longobarda (da Godescalcus, “servo di Dio”). Pallavicino: signori di Cremona, Parma, Piacenza di origine longobarda (stirpe obertenga). Pico della Mirandola: nobile famiglia germanica che ebbe la sovranità sul Ducato di Mirandola, poi assorbito dagli Estensi di Modena. Porro: nobile casata brianzola di origine germanica. Ruspini: famiglia decurionale comasca il cui nome deriva dal germanico ruspan, “rozzo, ruvido”. Sannazzaro: antica famiglia nobiliare (burgunda?) del Pavese e del Monferrato. Serbelloni: importante famiglia patrizia di Milano. Sessa: arimanni longobardi milanesi originari di Carcano (nel Comasco) e feudatari di Sessa, nel Ticino. Stampa: antica e nobile famiglia milanese di origine franca. Taverna: nobile famiglia milanese. Trivulzio: antica casata di Milano originaria del Pavese. Verri: nobile famiglia della bassa Brianza stabilitasi a Milano. Vialardi: nobile famiglia piemontese di origine longobarda (da Widalhard, “duro legno”). Visconti: ghibellini signori e duchi di Milano, di origine longobarda, che sostituirono i Torriani nel dominio della capitale e della Lombardia; natii di Massino, nel Novarese. Ad essi subentrarono i romagnoli Sforza.

Famiglie Nobili di Bergamo e Provincia.

 
Adelasio: da Adelchis, nobile Stirpe longobarda. Agliardi: da Adalhard, nobile Stirpe longobarda di parte ghibellina. Albani: dal nome latino Albanus, antico e nobile casato originario di Albano S. Alessandro, feroce avversario dei Brembati. Albrici: da Albrik, nobile casato scalvino longobardo. Ambiveri: dal paese celtico di Ambivere. Bonghi: dal nome germanico Bongis, antico e nobile casato fra i più in vista della città di Bergamo; storico alleato guelfo di Colleoni e Rivola contro i potentissimi e ghibellini Suardi. Brembati: dal toponimo celtico Brembate, storici avversari degli Albani. Calepio: dal toponimo d’etimo forse greco Calepio. Sarebbero un ramo dei longobardi Martinengo. Camerati: famiglia della Val Brembana, signori feudali di Camerata, Averara, Mazzoleni e Primaluna. Capitani: famiglia d’origine scalvina che diede vita ai Capitanio e ai Cattaneo. Carrara: famiglia longobarda di Serina, il cui cognome vanta oltre 2.000 famiglie nel Bergamasco. Colleoni: ramo dei Ghisalberti, d’origine longobarda e di parte guelfa che diede i natali al valoroso prode orobico Bartolomeo Colleoni. Il nome è dovuto alla virilità del capostipite. Crotta/Crotti: pare antica famiglia bergamasca di origine arimannica il cui nome potrebbe derivare o dalle grotte che abitavano o dal termine germanico hroth, “gloria”, lo stesso che è alla base del cognome Rota. Forse sono imparentate. Fanzago: originaria di Clusone, ramo dei longobardi Aliprandi di Milano, il cui capostipite fu forse nomato germanicamente aggiungendo il suffisso prediale celtico -aco. Fogaccia: famiglia clusonese originaria del Bresciano; più che alla focaccia sarebbe meglio pensare ad un nome germanico del tipo Folko, “Popolo in armi”, ovviamente corrotto. Ghisalberti: da Gisilbert, Stirpe longobarda comitale durante la Contea franca di Bergamo. Essa generò il casato dei Colleoni. Ginami: forse da Wilhelm, nobile famiglia della Val Seriana. Grumelli: dal toponimo celtico Grumello, casato germanico guelfo. Locatelli: casato valdimagnino d’origine longobarda, che prende il nome dal paese celtico di Locatello e che ha animato la seconda famiglia più numerosa del Bergamasco. Lupi: ramo brembano dei longobardi Benzoni, di certo traduzione latina del germanico Wolf, che significa “lupo, guerriero”. Maironi: illustre famiglia il cui cognome deriva dal nome germanico Mayer, “maggiore”. Mapelli: nobile casato originario del paese celtico di Mapello, il cui capostipite parrebbe essere un Waldericus di chiara origine nordica. Martinengo: dal toponimo longobardo di Martinengo, casato d’origine orobico-bresciana potentissimo in Lombardia e filo-imperiale. Medolago: dal toponimo celtico di Medolago, casato risalente ai germanici Vavassori isolani. Moroni: nobile famiglia germanica della città di Bergamo, il cui nome non si esclude possa derivare dalla pianta del gelso che in bergamasco suona “murù”. Mozzi: deriva dal toponimo celtico Mozzo ed è un’antica e nobile famiglia orobica di stampo longobardo. Prezzati: dal toponimo celtico Prezzate, da cui uscì il nobile longobardo Adalbert divenuto monaco cluniacense fondatore del monastero di Pontida, in cui avvenne il fatidico giuramento lombardo. Ad esso è legata l’abbazia di Fontanella, fondata dalla longobarda Theoberga, cugina del conte di Bergamo Gisilbert. Rivola: antica e nobile famiglia longobarda di parte guelfa, alleata di Colleoni e Bonghi contro i ghibellini Suardi. Rota: il casato più numeroso del Bergamasco, valdimagnino di origine longobarda, legato al nome del terzo e ultimo duca longobardo di Bergamo Rotharit. Signori: casato di Comenduno, toponimo celtico, nato da Wapper o Weber, cavaliere svevo di Federico II. Solza: nobile famiglia germanica di Stirpe imperiale, che diede il nome al toponimo isolano Solza, tra l’altro paese natale del Colleoni. L’etimo potrebbe derivare dall’aferesi di Answald. Suardi: la più nobile famiglia del Bergamasco, di origine longobarda nata da un certo Sigward, funzionario del Regno Franco. Fu fedelmente ghibellina e alleata dei Visconti. Legò le sue vicende a quelle della città di Bergamo. Tadini: nobile famiglia di Martinengo, nata da un certo Tado o Taido, nome longobardo che significa “Popolo”. Tasso: dal nome germanico Tasso, originaria della Val Brembana, di Cornello e di Bretto (dal celtico brento, “vasca, truogolo”), e trasferitasi a Bergamo. Diede i natali ai poeti Bernardo e Torquato, ma prima di ciò si legò ai Della Torre fondando il casato dei Thurn und Taxis germanici che acquisirono il monopolio delle poste europee. Terzi: famiglia longobarda ghibellina, dal nome Terzo. Vertova: dal toponimo celtico di Vertova, e di origine franca. Vimercati: di origine brianzola, ebbe un ramo illustre nel Bergamasco. Zenoni: casato bergamasco longobardo legato al culto ariano di San Zenone.

mercoledì 28 novembre 2012

"Storia ed Iconografia di Famiglie Nobili"

Centro Studi Araldici di Arcisate

Letti per voi: Storia ed Iconografia di Famiglie Nobili e Nobilitate (Prof. Vito Caterini).


A ottobre del 2011 abbiamo già avuto modo di presentare brevemente il lavoro di Vito Caterini, che ora abbiamo anche potuto consultare.

L’autore

Vito Caterini di Castel di Mirto è nato ad Avellino nel 1950, si è laureato in medicina a Siena dove si è trasferito, specializzandosi in cardiologia, malattie vascolari e malattie respiratorie. Cultore delle tradizioni familiari e dell’araldica è Gran Maestro del Supremo Ordine del Dein di Aghor ed è già autore di “Raccolta di Casate e di Iconografie”.

Contenuto

Il volume si presenta come un repertorio storico-nobiliare con stemma, cenni storici e di norma stralci di genealogia di 55 casati.

Struttura

Una breve introduzione illustra i criteri che hanno guidato la compilazione, improntati sulla libera adesione dei casati censiti, cui è delegata anche la responsabilità delle informazioni storico-nobiliari-araldiche fornite, senza pretese di completezza. A completare l’introduzione alcuni cenni di storia dell’araldica.

Ad aprire l’elenco delle famiglie censite tre casati sovrani: i Bagrationi Gruzinski (sotto il cui patronato l’opera è pubblicata), i Grimaldi di Monaco e i Savoia.

L’elenco delle “Famiglie Nobili e Nobilitate” invece comprende le famiglie: Abagnara, Aliprandi, Barbaccia Viscardi, Bonventre, Bresolini, Bruno di Clave Sana, Calliero – Giacone, Canelles, Carfì di Serra Rovetto Boscopiano, Caterini di Vaglio, Caterini di Castel di Mirto, Caterino, Caravolo, Colleoni, Comneno d’Otranto, Confessore, Crociani Baglioni, D’Arasmo, De Anna, De Bellis, Della Gatta, Di Giorgio, Eibenstein, Fiumicelli, Ganassini di Camerati, Giudici, Gomes, Jonghi Lavarini, La Torre, Lenarduzzi, Lo Monaco, Lovato, Lucarelli, Lupis Macedonio, Marrocco di Charleroi, Millesoli, Modulo Morosini, Pastore, Pensa, Pozzi Sacchi di Santa Sofia, Raddino, Rizzo dei Ritiis, Romei Longhena, Russo di Corte in Piano, Sacchi, Sancassani, Tabili, Torcivia, Tranfo, Turchetti, Zanardi Landi, Zoia.

Il volume si conclude infine con un contributo sul “La legittimità della dinastia Georgiana del Principe Nugzar Bagrationi”.

Caratteristiche

Il volume è un tributo affettuoso ad una disciplina cara all’autore il quale ha delegato molto agli esponenti delle famiglie censite che hanno dato la propria adesione all’iniziativa; ciò ha determinato una certa disomogeneità nell’impostazione dei profili delle famiglie, nelle caratteristiche e nella qualità dell’apparato iconografico, lasciando spazio anche all’agiografia dei casati. Queste caratteristiche se possono essere considerate dei limiti dal punto di vista dello storico e dell’esteta, costituiscono anche il punto di forza dell’opera che raccoglie e propone anche stemmi ed informazioni che difficilmente trovano spazio altrove, il tutto in un contesto stilistico caratterizzato dalla genuina passione del curatore e degli esponenti dei casati che hanno curato i diversi contributi (Raffaele Coppola).

“Storia ed Iconografia di Famiglie Nobili e Nobilitate”,
di Vito Caterini, Casa Editrice NordSud, 2011, formato 17X24 cm, 200 pp, 45.00 €


martedì 27 novembre 2012

Cristina Jonghi Lavarini.

Stemma personale della Baronessa Dott. Cristina Emma Maria Jonghi Lavarini (figlia del Comm.Dott. Cesare Giovanni e della Contessa Dama Dott. Alda Ganassini di Camerati), Volontaria della Croce Bianca di Milano, Dirigente d'Azienda ed appassionata fotografa. Nella foto con Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele IV, Duca di Savoia e Principe di Napoli, Capo della Real Casa.



Stemma Jonghi Lavarini a Milano.



Stemmi di famiglia presenti nella storica plazzina "fraterna" milanese (costruita nei primi anni del 1900) e nella casa privata del Nob.Arch. Edmondo Maria Jonghi Lavarini di Baio dei Baroni di Ornavasso.


Santa Messa per la Regina Elena.

Santa Messa a Milano per la Regina Elena di Savoia
organizzata dall'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro



lunedì 26 novembre 2012

Stemma Matrimoniale Jonghi Lavarini.



Antico Stemma Matrimoniale Jonghi Lavarini del Barone Giovanni Generoso Bartolomeo Jonghi von Urnavas, Ingegnere Idraulico e Capitano del Regio Esercito Sabaudo e della Nobile Marietta (Maria Caterina Virginia) Lavarini. Lo stemma si trova, sopra il camino, nella storica casa di famiglia ad Ornavasso, di Filippo Giuseppe Maria Besana, figlio del Professor Francesco (Medico Dermatologo) e della Baronessa Maristella Jonghi Lavarini.

mercoledì 21 novembre 2012

Associazione Internazionale della Nobiltà Germanica.



Il Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini, Freiherr von Urnavas, Delegato per l’Italia della Walser Uradel Kulturverein, per i suoi meriti culturali nei confronti dalla Internationaler Adelsverband (Associazione Internazionale della Nobiltà Germanica), ha ricevuto la Kommandekreuz (Commenda) dell’Adler Orden (Ordine dell’Aquila di Prussia) da Frèderic Prinz von Anhalt.

SMOM: il Gran Maestro a Milano.

Dal 22 al 24 ottobre, Sua Altezza Eminentissima Frà Matthew Festing, accompagnato da S.E. il Gran Cancelliere Jean Pierre Mazery, dall’Ambasciatore Giulio Di Lorenzo Badia, e da alcuni Dignitari dell’Ordine, ha visitato la Delegazione di Lombardia e si è incontrato con le Autorità cittadine. Durante il breve soggiorno milanese, dopo il saluto nella Sede Delegatizia del Delegato Barone Guglielmo Guidobono Cavalchini, del Consiglio e dei Collaboratori nelle numerose attività che l’Ordine svolge a Milano: CISOM, Corpo Militare, il Gran Maestro ha incontrato il Sindaco della Città, Avv. Giuliano Pisapia. Nel corso del ricevimento offerto dalla Delegazione agli illustri Ospiti, al circolo Società del Giardino, il Gran Maestro ha incontrato S.E. il Prefetto della Provincia di Milano Gian Valerio Lombardi, Il Comandante interregionale dei Carabinieri, Gen. di C.A. Antonio Girone, e molte altre Personalità. Sua Altezza ha partecipato alle celebrazioni liturgiche nei luoghi più significativi della Chiesa Ambrosiana: presso la tomba di San Carlo Borromeo, nel Duomo, con la S.Messa officiata da S.E. Mons. Angelo Mascheroni, Cappellano Conventuale ad Honorem e nella Basilica di S. Ambrogio, nella concelebrazione presieduta dall’Abate, S.E. Mons. Erminio De Scalzi, con il Cappellani della Delegazione. Presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Fra Matthew Festng ha ricevuto il Premio “Matteo Ricci”, conferitogli dal Senato accademico, ed ha tenuto una apprezzatissima lezione sull’attualità dell’Ordine di Malta nel Mondo, rivolta agli Studenti dell’Ateneo. Il Gran Maestro si è poi recato alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana e, accompagnato dal Rev. Don Alberto Rocca, dottore dell’Ambrosiana, ha visitato l’importante pinacoteca e la prestigiosa biblioteca, quindi a Santa Maria delle Grazie ha potuto intrattenersi in contemplazione del Cenacolo Vinciano. Prima di lasciare la Città, fra Matthew si è recato all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove sono accolti molti Signori Ammalati assistiti dai Confratelli della Delegazione, in particolare nel reparto dei bambini, affetti da gravi deficienze psichiche. Qui opera un Gruppo che si occupa dell’assistenza dei piccoli “for Santina and Children in need”, che promuove e sovvenziona una particolare terapia, Clown therapy, di cui è stata data da una breve dimostrazione.

Claudio Savoldi Bellavitis.

Il Conte Claudio Savoldi Bellavitis d'Urcei,
Maestro Jazzista di fama internazionale.


Claudio Savoldi Bellavitis in arte "Klaus" è un compositore, cantante e pianista E' stato definito il "Burt Bacharach italiano". Nel 1988 è stato il primo italiano a laurearsi alla Berklee College of Music di Boston.

Da allora ha lavorato come direttore d'orchestra per musica da film, jingle e documentari, collaborando con la Boston Film and Video, Maurizio Nichetti, Titanus Film, Mediaset, i Fratelli La Bionda, Luca Jurman. Ha suonato all'estero in numerosissime occasioni, con ripetuti ingaggi a Boston, Salt Lake City e Las Vegas; ha insegnato al Conservatorio Verdi di Milano.

Insieme allo zio fonda Europa Radio 88.3, la prima radio italiana a trasmettere jazz 24h su 24, in seguito venduta alla rinomata Dj Jazz Elda Botta. Nel 1992 Claudio ha una fortunata parentesi come imprenditore nel settore dell'informatica, diventa partner di Galactica, lo storico internet provider italiano, contribuendo tra i primi ad aprire il mercato italiano a Internet. Oggi, oltre alla carriera artistica, si occupa per pura passione della direzione artistica di jazz club esclusivi milanesi, alcuni storici e altri nuovissimi, come il Santa Tecla, Ca' Bianca, Grand Visconti Palace, Duke Lunge, Light Restaurant, Le scimmie ecc.

Nell'ultimo album pubblicato (Jazz for Sale, 2008) Claudio si racconta attraverso godibilissimi brani originali dalla forte impronta jazz mainstream. L'album è stato registrato a Bergamo presso il Cavò Studio e a Las Vegas al Digital Insight Recording; la sezione ritmica è formata da Claudio Pozzi (piano), Geppo Spina (chitarra) Tullio Ricci (sax), Massimo Ciaccio (basso), Michele Salgarello (batteria). A cui si aggiungono importanti nomi italiani e stranieri come special guests. Collaborazioni artistiche e Special Guests progetto "Jazz for Sale": Fabrizio Bernasconi (piano), Alberto Bollettieri (trombone), Walter J. Blanton (tromba: storico trombettista di Frank Sinatra che ha suonato con Elvis Presley, James Brown, i Temptations e ancora oggi suona con Tony Bennett e Frank Sinatra Jr.), Marco Bianchi (armonica cromatica), Gigi Cifarelli (chitarra), Paolo Favini (sax), Daniela Ferrari (voce), Samantha Iorio (voce, segretaria personale di Mario Biondi), Davide Logiri (hammond), Gendrickson Mena (tromba), Ermanno Principe (voce), Gary Queen (chitarra: collaborazioni con Bill Crosby, Pavarotti e innumerevoli musical), Paolo Tomelleri (clarinetto), Mike Tracy (sax) e Beatrice Zanolini (voce).

Altre colaborazioni artisitche:

Phil DeGreg, Andrew Fawcett, Hilary Kramer, Greg Bosler, John Nassham, Mario Rusca, Marco Panascia, Manomanuche, Tony Arco, Massimo Scoca, Lucio Terzano, Roberto Piccolo, Maurizio Lauzi, Luigi Gungui, Rudy Migliardi, Antonella Mazza, Carlo Bagnoli, Marco Volpe, Luciano Milanese, Giulio Visibelli, Eva Simontacchi, Paolo Alderighi, Antonello Molinari, Alberto Bonacasa, Alberto Barattini, ecc.
FORMAZIONI & PROGETTI
"CHANGE" Progetto di brani originali dedicato al padre Cesare Savoldi, accompagnato da un Quintetto con Fabrizio Bernasconi - piano, Marco Brioschi - tromba, Gianmaria Scattolin - chitarra elettrica, Marco Mistrangelo - Basso, Tommaso Bradascio - batteria e la Lot of Sympathy Orchestra di cu fa parte il quartetto d'archi Archimia (che ha accompagnato Gino Vannelli durate il tour italiano).

"JAZZ FOR SALE": voce più quartetto - quintetto, con Tullio Ricci (sax), Claudio Pozzi (piano), Giampiero Spina (chitarra), Massimo Ciaccio (basso) e Michele Salgarello (batteria). da cui il progetto discografico "Jazz for Sale" prodotto dalla Scarano Productions

"TRIBUTE TO SINATRA", big band da 15 fino a 30 elementi, arrangiamenti Paolo Favini

"TE LO STENDO IO LO STANDARD" trio più voce, Davide Logiri - piano, Luigi Lavermicocca - basso, Mena Gendrickson - tromba

"BERKLEE COLLEGE OLD BOYS" quartetto più voce (Mario Rusca - piano, Lucio Terzano - basso, Giulio Visibelli - sax, Tony Arco - batteria)

"JAZZ FACTOR", in duo piano, voce con Ermanno Principe - voce, chitarra e batteria

"PIANEGGIANDO VOCALMENTE", in duo con Marco Detto - piano
"PIANO ZEN", piano solo "zen", piano mantra, vocal new age / jazz. Da cui il progetto discografico "What if Erick Satie met Keith Jarrett" prodotto dalla Italian Way Music.

Nicolò Cavalchini.

Il Nobile Maestro Musicista
Nicolò Guidobono Cavalchini Garofoli,
Barone del Sacro Romano Impero
ed Artista di fama internazionale.

Nasce a Milano il 18 agosto di 27 anni fa. Ultimo di otto fratelli, si distingue per le sue attitudini musicali cominciando molto presto a scrivere testi e a comporre brani. Pur seguendo la sua vera passione per il canto e la composizione, non tralascia gli studi e, dopo essersi diplomato al liceo scientifico, si laurea in giurisprudenza all’Università degli studi di Milano. Dotato di spiccata sensibilità artistica e passione traduce in musica le esperienze della vita di un giovane dei nostri giorni. Si specializza alla Scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo ed inizia la sua carriera professionale collaborando con i migliori musicisti. In particolare si segnala la partecipazione al programma “La Notte Vola” su Canale 5 come corista e assistente del maestro Lucio Fabbri col quale instaura una forte amicizia e collaborazione nel periodo di lancio di artsti come Paolo Meneguzzi e Dolcenera. Ha partecipato come corista del programma televisivo “Sei un mito” condotto da Teo Teocoli e Roberta Capua e alla realizzazione dell’Inno ufficiale della Juventus F.C. cantato da Paolo Belli. Come autore ha adattato il testo italiano del successo francese “T’es pas cap Pinocchio” prodotto da Bruno Berredi, uno dei più grandi produttori francesi per Lavista e distribuito da EMI Music, e ha scritto la canzone “Ma chi me lo fa fa’”per Lu Colombo. Con De Agostini Editore ha realizzato le colonne sonore del DVD “I Misteri di Marte” e tuttora collabora con la società di produzione video Cinehollywood. Organizza eventi e serate musicali di cui cura personalmente sia la parte artistica che organizzativa per enti, società e privati tra cui si segnalano la Federazione Internazionale di Motonautica, Hermes Italia, l’Associazione Ricerca Trapianti (con la collaborazione dei comici Aldo, Giovanni e Giacomo), Banca Esperia (con Alba Parietti). Appassionato di sport pratica a livello agonistico calcio, sci e tennis.

giovedì 15 novembre 2012

Spiritualità SMOM a Pisa.


Il Gran Priorato di Roma e la Delegazione di Pisa organizzano all'interno dei festeggiamenti per i 900 anni dalla promulgazione della bolla di Pasquale II che costituisce l'Ordine Religioso di San Giovanni il tradizionale incontro di formazione spirituale dal titolo
" IL CARISMA DELL'ORDINE DI SAN GIOVANNI: ANNO DELLA FEDE E NUOVA EVANGELIZZAZIONE "
Il Delegato Marchese Dott. Antonio Mazzarosa Devincenzi Prini Aulla, Patrizio di Lucca, Cavaliere di Onore e Devozione.

19 e 20 Gennaio 2013
Pisa, Chiesa di San Domenico


venerdì 9 novembre 2012

Alessandra d’Epiro Dusmet de Beaulieu.

La Marchesa Alessandra d’Epiro Dusmet de Beaulieu dei Principi Reali d'Epiro, Dama di Gran Croce dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell'Ordine Capitolare della Concordia, è artista e scrittrice di fama internazionale, donna di cultura, molto impegnata anche nel sociale.
http://www.alessandradepirodusmetdebeaulieu.net/sito/homeframe.htm
Per Cristo e per il Re
II Cavaliere delle Crociate lascia tutto in nome della Croce, compiendo la propria missione del Regno del Re dei Re con l'uomo partecipe della divinità di colui che assume l'umanità, non perché egli lo vuole ma perché Dio lo vuole, Deus lo vult. Dice Juan de Calahorra: "Se Dio è come i! fuoco, che io ne sia bruciato; se è come acqua, che io anneghi in essa; se è terra, che io scavi in essa la mia vita..." E Miguel de Cervantes: "// mondo è campo dato da Dio per compiere gesta magnifiche per una grande causa ...e il Crociato è eroe, pazzo, poeta e cavaliere". Il Cavaliere delle Crociate scopre una antica, universale, preziosa preghiera armonia di cuore e di mente, fonte di pace e di conoscenza: ìl Rosario, da rosaio Corona di Rose che trionfa sulla Corona di Spine e converge su Cristo, Mantra e Ajapamantra in India, Mala nell'invocazione a Buddha Amida, Kombològion o Komboskòinon dei cristiani d'oriente, Subha o Tashbì del Dhikr dell'Islam. Papa Pio V nella bolla Consueverunt (17,9,1569) definisce "il Rosario" un "modo di orazione" che contempla la Venerazione di Maria e la "Salutazione angelica per centocinquanta volte secondo il numero dei salmi di Davide" interponendo ogni dieci Ave il Pater ed i Misteri "che illustrano tutta la vita dello stesso Signore nostro Gesù Cristo". La Lega Santa Cristiana (1571) unisce Spagna, Cavalieri di Malta, Genova, Savoia, Venezia, Stato della Chiesa ed in Vaticano Papa Pio V prega ... "T'invoco o Signore ...ascolta la mia voce" (Salmo 129) ... "Fa che ...io conosca la strada che devo percorrere" (Salmo 142). All'alba il Pontefice legge (dall'Ultimo Vangelo del Primo Capitolo di San Giovanni) "Vi fu un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni" ed annuncia: "II Supremo Comandante della flot­ta della Lega Santa sarà Don Juan d'Austria ... questa è la volontà di Dio, Deus lo vult". Juan d'Austria, soltanto all'Escorial accanto a suo padre l'Imperatore Carlo V, personalità emble­matica di vizi e di virtù, di peccato e di fede, conclusi appena i giochi da bambino tra Mori e Cristiani preludio di Granada e di Lepanto, vive all'Università di Alcalà de Henares il rinnovamento teologi­co della Biblia Poliglota e si dedica ad esercizi spirituali ad Abrojo de Valladolid con Juan de Calahorra che predice: "Se volete essere qualcosa, andate dove non siete niente, se volete avere qualcosa, andate dove non avete niente ...vi prometto la vittoria in nome di Dio". A Napoli nella Chiesa di Santa Chiara i francescani accolgono Juan cantando il Te Deum; il Cardinal Granvella dona al Generalissimo il triplice bastone ornato di pietre preziose e la Bandiera della Lega Santa; sul damasco blu la grande immagine di Cristo Redentore, lo Stemma Papale, tre barre rosse in campo d'argento, il leone della Repubblica di San Marco e l'usbergo della Casa d'Austria: "Ricevete questi emblemi della fede ...possano essi darvi gloriosa vittoria ..." - "Amen" risponde Juan. I Cavalieri di Malta di Jean de la Valette che sventolano la bandiera vittoriosa sulle torri delle Fortezze di Sant'Angelo, Sant'Elmo e San Michele sono nel cuore di Juan quando una stella caden­te illumina di auspici la notte di Lepanto, frantumandosi in tre meteore. All'alba del sette ottobre i! condottiero del cielo e del mondo, di Dio e degli uomini, pensa: "Se Dio guarda giù dall'alto dei cieli, vede fronteggiarsi nel mare la Croce e la Mezzaluna di prore, fiocchi e bandiere". Le braccia della Croce della flotta cristiana contemplano quattro vessilli sovranazionali di colori diversi: in avanguardia Don Juan de Carduna, bandiera blu; a destra Ammiraglio Doria, bandiera verde; a sinistra Agostino Barbarigo, bandiera gialla; al centro il Generalissimo con la nave dell'Ammiraglio Colonna a tribordo e quella dell'Ammiraglio Venier a orza; in retroguardia il Marchese di Santa Cruz, bandiera bianca. Juan, il Toson d'Oro sopra l'armatura di acciaio nero con fibbie d'argento e sotto la Reliquia della Vera Croce, regala molti Rosari, ordina di issare la Bandiera della Lega Santa ed esorta: "Siamo qui per vincere o morire... combattete nel nome di Dio ed in morte o nella vittoria conquisterete l'im­mortalità". II sole allo zenit rende brillanti le armature di ottantamila cristiani inginocchiati dinanzi al Crocifisso dell'albero di trinchetto di ogni nave della flotta e qualcuno esclama: "Madre di Dio! ...Il vento sta cambiando ... spinge le vele in avanti” E qualcuno ricorda: "II Signore suole soffiare nel cuore come un'aura gentile" (Vecchio Testamento)... Juan, l'ultimo crociato alza la spada: "Per Cristo e per il Re!” Quando si compie il kismet del Libro della Vita e l'ampio, verde drappo della Sacra Bandiera del Profeta cade accanto ad un tabarro di broccato d'oro, Papa Pio V in Vaticano apre la finestra e ascol­tando la voce del silenzio si rivolge alla Madre di Dio: "Salus infìrmorum .. Refugìum peccatorum ...Consolatrix afflictorum ... Auxilium cristianorum ...". La luce dei fulmini dì un violento temporale, araldo di Dio, scrive nel cielo e nel mare intrisi di san­gue "Fratellanza tra vincitori e vinti dinanzi all'onnipotenza divina". L'ultima crociata di Lepanto è per Miguel de Cervantes, testimone combattente, "L'avvenimento ... che mai videro i secoli passati ... né mai vedranno i futuri” e per Papa Urbano VII di significato solo gradualmente e parzialmente accessibile ai limiti della mente umana. Papa Pio V attribuisce l’esito della battaglia di Lepanto alla particolare assistenza della Madonna del Rosario a cui dedica e consacra il giorno sette ottobre istituendo nella Chiesa la celebrazione della Festa del Rosario. Papa Giovanni Paolo II, indicendo l'Anno del Rosario nella sua Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae (16,10,2002) aggiunge i Misteri della Luce ai Misteri del Gaudio, del Dolore e della Gioia ed affida: " A Maria, Regina del Santo Rosario", sorgente di grazia e di grazie "Il bene prezioso della pace" (Oss. Rom. 5,5,2004). Alessandra d'Epiro Dusmet de Beaulieu © COPYRIGHT 2006 All rights reserved - Proprietà letteraria ed artistica riservata Alessandra d'Epiro Dusmet de Beaulieu no part of this web site pictures, images, articles, books,may be reproduced or transmitted in any form or by any means electronical or mechanical including photocopying, recording, or by any information storage and retrieval system without permission in writing from the author;every effort has been made to trace copyright holders and any rights will be aknowledged if notice is given to the author. (1) Louis de Wohl, pagg. 251,252,253, 32 Riferimenti bibliografici: Louis de Wohl .The last crusader- L'ultima crociata. il ragazzo che vinse a Impanio, BUR RCS Libri Milano 2003. Enrique Garcia Hernan, La accion diplomatica de Francisco de Borja al servicio del Pontificado, 1571-1572, Valencia 2000 Hugo Rahner, Ignace de Loyola. Correspondance avec les femmes de son temps, 2 voll, Paris
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Beatrice Feo Filangeri.


Donna
Beatrice Feo Filangeri
dei Principi di Cutò
Artista Pop siciliana di fama internazionale, Donna di Cultura, mecenate ed organizzatrice di eventi. Da sempre impegnata nel sociale ed in politica (rigorosamente a destra!).