martedì 22 dicembre 2015

OSSCG Luogotenenza del nord ITALIA.


 
 

L’OSSCG (Ordine dei Santi Contardo d'Este e Giuliano l'Ospitaliere) è una associazione culturale cavalleresca cattolica, legalmente riconosciuta, legittimo patrimonio storico e araldico della Famiglia d'Este Orioles, impegnata nella difesa della vita e della famiglia (naturale e tradizionale), con iniziative concrete a sostegno della maternità, delle giovani coppie, delle famiglie numerose e degli anziani soli. In particolare l’ordine sostiene, in collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni di categoria degli artigiani e degli agricoltori, un progetto educativo e formativo, di trasmissione generazionale di antiche arti e mestieri e di in introduzione dei giovani al mondo del lavoro.
 

 
Sua Altezza Serenissima il Duca Gran Maestro, Don Antonino d'Este Orioles,
con il Luogotenente per l'Italia Settentrionale, Commendatore Prof. Stefano Masullo.
 
 
IL CONSIGLIO DI LUOGOTENENZA:
 
Comm. Dott. Prof. Stefano Masullo
(Luogotenente nord Italia)
Cav.Uff. Padre Don Orlando Amendola
(Cappellano)
Cav.Uff. Conte Dott. Paolo Vandelli Bulgarelli di Marsciano
(vice Luogotenente, Cerimoniere e Delegato Emilia Romagna)
Cav.Uff. N.H. Conte Dott. Prof. Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant'Anna
(Delegato per Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia)
Cav.Uff. Conte Dott. Ivo Volpi di Misurata
(Delegato Lombardia)
Cav.Uff. Dott Sergio Santoro
(Delegato Piemonte e Valle d’Aosta)
Cav.Uff. Avv. Riccardo Preti
(Delegato per l'Estero)
Comm. Conte Matteo Tentore
(Vicario di Pavia e Lodi)
Cav.Gr.Cr. Conte Alessandro Romei Longhena
(membro del Gran Magistero)
Cav.Gr.Cr. Conte  Dott. Franco Tardivo di Ressairace
(membro del Gran Magistero)
Cav.Gr.Cr. Nob. Dott. Roberto Jonghi Lavarini Freiherr von Urnavas
(consigliere di Luogotenenza)
 

martedì 20 ottobre 2015

Visita degli Asburgo a Milano.



 
 
Articolo pubblicato da AFFARI ITALIANI, primo giornale online italiano:
 
Milano, tre giorni di altezze imperiali.
Gli Asburgo tra cerimonie e galà. Spritz

Mica capita sempre di avere due altezze imperiali sotto la Madonnina. Per tre giorni, poi. All’ombra del Duomo sono arrivati l’Arciduca Ereditario Carlo d’Asburgo Lorena e suo fratello Giorgio. L’occasione? Il bicentenario dell’istituzione del Regno Lombardo Veneto… SPRITZ MILANO, LA RUBRICA DEL BEL MONDO MILANESE

Mica capita sempre di avere due altezze imperiali sotto la Madonnina. Per tre giorni, poi. All’ombra del Duomo sono arrivati l’Arciduca Ereditario Carlo d’Asburgo Lorena e suo fratello Giorgio: il bicentenario dell’istituzione del Regno Lombardo Veneto ha dato l’occasione di una storica visita ufficiale alla citta lombarda, organizzata dal Circolo del Regno Lombardo Veneto e del St-Georg Orden col beneplacito della Imperial Regia Cancelleria della Famiglia Asburgo, che si è articolata in appuntamenti pubblici e privati, in cui gli Arciduchi hanno avuto modo di incontrare non solo esponenti della nobiltà, ma anche autorità civili, religiose e accademiche, e illustri membri della società civile.
 
La visita si è aperta venerdì scorso con una lectio magistralis tenuta dall’arciduca Carlo nell’Università Cattolica di Milano, in cui ha illustrato quali siano gli intendimenti e gli sforzi che ancor oggi -seppur senza avere troni e corone- gli Asburgo stanno profondendo per una vera Europa cristiana e federale, in cui la Mitteleuropa (ossia i popoli e le regioni del vecchio Impero – e fra questi, anche Lombardia e Veneto) deve ritrovare il suo ruolo guida. Nel pomeriggio, visite private in Regione e in Arcivescovado, per concludere con una cena offerta dal conte friulano Giuseppe Rizzani. Il sabato è stato dedicato alle cerimonie del Konventum  del St-Georg Orden: la Serbidiola (l’inno imperiale, musicato da franz Joseph Haydn nel 1797) è risuonata in Piazza Duomo, eseguita dalla Banda Imperial Regia, che segue gli Asburgo nelle loro visite in Europa. Poi, una solenne Messa e l’incontro con un variegato e numeroso pubblico davanti alla Chiesa di San Carlo al Corso, dove chiunque ha potuto conoscere e salutare gli eredi di Cecco Beppe. Alla sera, invece, durante un più esclusivo galà nelle sale di Palazzo Bocconi, più di duecento persone appartenenti all’aristocrazia e provenienti da tutto il vecchio Impero hanno levato i calici alle migliori fortune del Lombardo Veneto e della Casa Imperiale, chiudendo così la parte pubblica di queste prime celebrazioni. Domenica l’Arciduca Georg ha invece incontrato, in stretta cerchia, Soci e Amici del Circolo del Regno Lombardo Veneto, incoraggiandoli a proseguire nell’opera di custodia della tradizione e della storia dell’antico Regno, guardando al futuro per costruire un’Europa migliore. Le celebrazioni proseguiranno poi con l’ormai tradizionale Convegno di Studi Mitteleuropei che il Circolo del Regno Lombardo Veneto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Aristocrazia Europea, ha fissato per il prossimo sabato 21 novembre.
 

 
Nelle foto: Le Loro Altezze Reali et Imperiali, i Principi ed Arciduchi d'Austria, il capo famiglia Carlo ed il cadetto Giorgio D'Asburgo Lorena, eredi del Sacro Romano Impero, insieme al Barone Roberto Jonghi Lavarini, al Nobile Diego Martino Zoia (Presidente del Circolo del Regno Lombardo Veneto) ed al Conte Andrea Boezio Bertinotti.


 
 
http://www.aristocrazia.eu/ - https://www.facebook.com/aristocraziaeuropea

giovedì 24 settembre 2015

"Illustrioribus et nobilitati"


Il nob.cav.dott. Roberto Jonghi Lavarini, per la sua decennale attività culturale, come autorevole membro di tre associazioni internazionali (Walser Uradel Kulturverein, Deutschen Adel der Alpen, Internationaler Adelsverband), riconosciuto come “Uradel und Freiherr” (barone di antica nobiltà), è stato nominato, dal Governatore Generale Sua Altezza Serenissima il Principe Gundakar von Liechtenstein, “Ritter” (cavaliere) del “Alter Orden vom St.George genannt Orden der Vier Romischen Kaiser” (Ordine di San Giorgio, Santo Patrono della Cavalleria, della Antica Nobiltà del Sacro Romano Impero, storica istituzione cavalleresca fondata nel 1308 e riformata nel 1926).

giovedì 2 luglio 2015

San Giorgio Patrono della Cavalleria.

 
Il Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini, per il suo impegno in difesa delle tradizioni europee, ha ricevuto la “commenda di giustizia” della Confraternita di San Giorgio di Rougemount, prestigiosa associazione culturale internazionale, erede dell’antico ordine cavalleresco fondato nel 1390 in Borgogna.

lunedì 29 giugno 2015

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini.


 
venerdì, giugno 26, 2015    
 
Roberto Jonghi Lavarini, classe 1972, discendente da una famiglia tedesco vallese di antica nobiltà feudale, laurea in Scienze Politiche con tesi in “Araldica e Comunicazione”, cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, membro della Società Genealogica Italiana e del Centro Studi Araldici, soprannominato “barone nero” per la sua militanza politica, è tra i promotori della nuova associazione culturale Aristocrazia Europea
 
Barone, ci parli della vostra nuova iniziativa che ha già suscitato grande interesse... 
 
Premetto, al di là del simpatico soprannome, che sono un semplice decurione di campagna, orgoglioso delle proprie radici “walser”. Esattamente, il titolo spettante, ereditato dai miei antenati, sarebbe quello di “freiherr” che, nella giusta interpretazione tradizionale ed etimologica germanica, significa “uomo libero”, ovvero capo famiglia, in armi, non soggetto ad altra legge ed autorità, se non quella della propria “sippe” (comunità, tribù, villaggio). Preciso anche che sono solo uno dei promotori dell’associazione e che la stessa nulla ha a che fare con la politica. 
 
Prendiamo atto. Come nasce e come affronterà il futuro la vostra fondazione? 
 
Dalla volontà di un gruppo di amici, appassionati cultori e studiosi di storia, tradizioni, araldica e ordini cavallereschi, di preservare il pensiero aristocratico, ed il vero significato di nobiltà. Noi non siamo una classica associazione nobiliare o uno dei tanti sodalizi cavallereschi, legittimi e spesso anche benemeriti, che  rilasciano riconoscimenti, titoli e medaglie. Noi facciamo cultura e ci occupiamo di storia e di filosofia. Disprezziamo e condanniamo i tanti mitomani e truffatori che vendono patacche, quanto quei veri nobili che non si comportano più come tali. 
 
Cosa vuol dire essere Nobili nel 2015? 
 
E proprio per dare una risposta a questo annoso quesito che nasce la nostra associazione. I titoli, gli stemmi e le proprietà delle antiche famiglie italiane, rappresentano un grande patrimonio (storico, culturale, artistico ed identitario) della nostra nazione, assolutamente da tutelare, ma la vera nobiltà è altra cosa. Per noi, ereditare qualcosa non è sufficiente per essere qualcuno, la nobiltà è conquista e merito, selezione e governo dei migliori. L’aristocrazia non è semplicemente cultura e buone maniere, ma sopratutto tradizione, ovvero trasmissione e difesa di valori immanenti, “weltanschauung”, stile di vita, visione del mondo,  
 
Come agite in uno stato in cui l'aristocrazia nobiliare è caduta nel dimenticatoio dopo la Proclamazione della Repubblica? 
 
Noi vogliamo tutelare il patrimonio storico della nobiltà ma anche sostenere il pensiero aristocratico ed il concetto di cavalleria cristiana, ai quali, in tanti si avvicinano, per interesse storico e-o adesione culturale e spirituale, a prescindere dalle proprie origini genealogiche. La nobiltà autentica è, da sempre, una classe aperta, dinamica, in continua evoluzione, non un fenomeno statico o museale. Non a caso, non solo nelle monarchie, ma anche nelle repubbliche esistono degli ordini cavallereschi che premiano i migliori, o almeno così dovrebbero. 
 
Quali sono le vostre opere nel sociale? 
 
Noi non facciamo direttamente volontariato ma sosteniamo attivamente le iniziative dei più importanti e benemeriti ordini cavallereschi: quello Sovrano Militare Ospedaliero di Malta, quello Reale dei Santi Maurizio e Lazzaro e quelli Costantiniani di San Giorgio delle tre legittime obbedienze (di Parma, Napoli e Spagna). Certo è che, per un nobile, aiutare chi ha veramente bisogno (poveri e malati, anziani e bambini) è un preciso dovere (una “condicio sine qua non”) quanto quella di difendere la fede (per noi la Chiesa cattolica), la patria e le legittime case sovrane. 
 

sabato 13 giugno 2015

E' morto il conte Francesco Falletti.


 
Lutto nell'aristocrazia italiana per la scomparsa terrena di
Sua Eccellenza il Conte Francesco Falletti di Villafalletto, Protettore della Accademia Collegio dei Nobili.
 


sabato 30 maggio 2015

ARISTOCRAZIA EUROPEA

 
 
Associazione Culturale Aristocrazia Europea.
 
Noi siamo sostenitori e moderni interpreti del principio spirituale e filosofico di aristocrazia, nella sua corretta interpretazione, etimologica greca, tradizionale e cristiana, di “governo dei migliori”, di naturale selezione e gerarchia del merito. I nostri riferimenti storici, culturali ed ideali solo le polis greche, il patriziato romano, la cavalleria cristiana medievale, il Sacro Romano Impero, la società organica feudale, il rinascimento italiano e le monarchie tradizionali. La vera nobiltà è solo quella nazionalpopolare, identitaria, del pensiero e dell’azione,  al servizio della propria comunità e del proprio territorio, esempio, oltre che di cultura, buon gusto e buone maniere, soprattutto di assoluta lealtà, profondo senso di giustizia, del dovere e del sacrificio, autentico patriottismo, coraggio e fedeltà alla religione, alla corona ed alla parola data. La nostra associazione culturale, diversamente da tutte le altre, si rivolge sia a quella minoranza di nobili legittimi, che, avendo ereditato, dai propri antenati, stemmi e corone, rimangono fedeli a questa missione aristocratica che, a tutti coloro, cavalieri e autentici gentiluomini, condividono questi principi e valori.
 
 
Siamo una associazione culturale, libera ed indipendente, non a fini di lucro, promossa da un gruppo di autentici aristocratici e cavalieri, sotto l’alta protezione di un Principe europeo e di un Cardinale di Santa Romana Chiesa, con il sostegno e la collaborazione di alcuni docenti universitari ed esponenti del mondo della cultura, della impresa e della politica italiana. Siamo presenti in tutte le regioni italiane, ben radicati nella società, in ottimi rapporti con tutti gli Ordini Cavallereschi e le Case Sovrane europee, organizziamo iniziative culturali e benefiche, offriamo serissimi ed esclusivi servizi genealogici ed araldici. La vera nobiltà non è mai stata e non può essere un fenomeno statico e museale,  tantomeno statistico o mondano, ma, al contrario una viva tradizione culturale, una visione del mondo ed uno stile di vita, un giusto criterio di selezione della classe dirigente, di meritata premiazione dei migliori appartenenti ad una comunità, ad un popolo, ad una nazione. Noi tuteliamo certamente i legittimi diritti storici della nobiltà ereditaria ma sosteniamo maggiormente quella personale che ogni uomo, nella sua vita, può conquistare e raggiungere, migliorando se stesso, elevandosi spiritualmente verso l’alto.
STORIA e CULTURA
La storia della nostra Europa, delle nostre città e nazioni, coincide con quella delle grandi famiglie nobili e degli ordini religiosi e cavallereschi che hanno governato, per oltre un millennio, le nostre terre, rendendole ricche di castelli e monasteri, palazzi e chiese, opere d’arte, leggi ed istituzioni, che, ancora oggi, sono immenso patrimonio artistico e culturale della nostra civiltà. La vera aristocrazia è custode e portatrice di questa tradizione che è sintesi, stratificata e  consolidata, della filosofia greca, in particolare di Platone, della legislazione romana, della religiosità cristiana e dello spirito germanico, che ha trovato nel Sacro Romano Impero di Carlo Magno la sua più alta realizzazione spaziotemporale.
NOBILI e CAVALIERI
La stato italiano, a differenza delle monarchie e di altre repubbliche europee, non riconosce e non tutela i titoli nobiliari e gli stemmi araldici, in quanto tali. Dopo la scomparsa dell’ultimo Re d’Italia, Umberto II di Savoia, non esiste più una seria ed unica autorità, ufficiale e riconosciuta, che si occupi di questo patrimonio, ma operano autonomamente almeno una ventina, gran parte meritevoli, di albi, enti ed associazioni private, ognuna con i propri criteri e modus operandi. Oltre ai competenti uffici delle Case Sovrane e degli Ordini Cavallereschi (di Malta, Mauriziano e Costantiniano), riferimenti affidabili in materia sono certamente il Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, la Società Genealogica Italiana ed il Centro Studi Araldici. Esistono diverse associazioni, sodalizi e confraternite cavalleresche (soprattutto dinastiche e neo-templari), molte delle quali assolutamente legittime, serie e benemerite,  ma gli Ordini, prettamente detti, oltre a quelli statuali delle singole nazioni e Case Sovrane, sono solo quelli ufficialmente riconosciuti dalla stato italiano e dalla Santa Sede: lo SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta), l’OESSG (Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme), l’Ordine Teutonico, l’OSSML (Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro) e quello Costantiniano di San Giorgio (delle tre diverse obbedienze di Parma, Napoli e Spagna).
ARALDICA e GENEALOGIA
L’araldica è una millenaria forma di comunicazione tradizionale e simbolica. In collaborazione con i migliori araldisti (studiosi, esperti ed artisti), italiani ed europei, riproduciamo, rielaboriamo o realizziamo ex novo, in maniera assolutamente canonica e rigorosa, stemmi (nobiliari, di famiglia e personali, matrimoniali e genealogici, ecclesiastici e religiosi, militari, borghesi, di ordini cavallereschi, confraternite, sodalizi e corporazioni) su cartoncino, tela, legno e pietra. Possiamo anche realizzare i tradizionali anelli chevalier e gioielli araldici, tromplei e affreschi, riprodurre stemmi su tessuti, argenteria e ceramiche. Possiamo usare qualunque materiale e tecnica, realizzare disegni di qualsiasi dimensione, digitalizzarli per qualsiasi scopo. Siamo gli unici, in Italia, a proporre due tipologie artistiche molto particolari come quadri allegorici (ad olio su tela, misure a partire da 30x20cm) di scomposizione e ricomposizione simbolica degli elementi di stemmi araldici e soldatini personalizzati (cavalieri e fanti, storici e fantasy, pezzi unici di produzione artigianale, con resine e vari materiali, scala 5cm/1m) che riproducono esattamente le insegne araldiche dei nostri committenti. La genealogia è lo studio scientifico dello sviluppo storico delle famiglie e delle comunità e con accurate ricerche si può verificare e provare l’appartenenza ad una stirpe nobile, tutelandone il patrimonio culturale ed identitario. Tramite serissimi giuristi, professionisti, archivisti e ricercatori universitari, esperti di livello internazionale, offriamo, nella massima riservatezza e discrezione, consulenza (approfondita, documentata e asseverata) in materia genealogica e storico-nobiliare, verificando la realtà dei fatti,  al fine di ottenere eventuali riconoscimenti giuridici ufficiali (di titoli e stemmi legittimi) ed aggiunte anagrafiche di cognomi e predicati, con la possibilità di accedere ai circoli aristocratici più esclusivi ed ai massimi gradi dei principali ordini cavallereschi.
 

 

giovedì 7 maggio 2015

"L'Araldica scomposta di Laura Rossetti".

    
 
"Elaborazione pittorica dell' araldica nobiliare della famiglia Jonghi Lavarini - olio su tela 30x40. Il progetto nasce dalla volontà del "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini di affidarmi lo stemma della sua famiglia per un'elaborazione grafica senza limitazioni nella scelta stilistica o di materiali, congedandomi con le due parole che ogni creativo (a suo rischio e pericolo) vorrebb...e sentirsi dire: "fai tu". Ed io ho fatto. Ho voluto reinterpretare, scomporre, assemblare i componenti della sua casata: la pianta verde con forti radici, le due lettere JJ, i tre soli, il giglio e il motto “OTIUM CUM DIGNITATE” che ho cucito sulla tovaglia. Il tutto, come tradizione vuole, presentato con scudi, elmi coronati, svolazzi piumati e il richiamo ai colori della famiglia: oro, azzurro e verde nel drappo intrecciato su uno degli elmi. Ho messo in scena la storia araldica della famiglia, come si mette in scena un testo a teatro." (Laura Rossetti su Milano Arte).

lunedì 23 febbraio 2015

Ordo Draconis.


 
S.E. il barone Andreas Freiherr von Lehr, Dignitario e Delegato per la Germania (ed i popoli di lingua tedesca) dell’Ordine Imperiale del Drago (confraternita cavalleresca erede del mitico Ordo Draconis, fondato nel 1408, contro l’avanzata dell’Impero Turco Ottomano in Europa, da Sigismondo Imperatore del SRI, attualmente sotto l’alta protezione di SAR il giovane Principe Michele di Romania) ha nominato Cavaliere il barone Roberto Jonghi Lavarini Freiherr von Urnavas, Delegato Walser Uradel Kulturverein per l’Italia. I personaggi certamente più famosi appartenenti a questo ordine guerriero cristiano furono i Voivodi (principi) di Valacchia e Transilvania, Vlad II Dracul (figlio del Drago) e Vlad III Tepes (l’impalatore), implacabili difensori dei confini dell’impero, dall’invasione mussulmana.


lunedì 9 febbraio 2015

Pontificale per Pio IX.


PONTIFICALE PER PIO IX A S. LORENZO AL VERANO,

IN ATTESA DELLA CANONIZZAZIONE

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Fin dal 1992, bicentenario della nascita del Conte Giovanni Maria Mastai Ferretti, la Postulazione della Causa, in attesa di beatificazione del Papa Pio IX, promuoveva Pontificali nella data della nascita al Cielo, del Pontefice santo, terzo marchigiano asceso alla Cattedra di Pietro nell’arco del XIX secolo, sia a Senigallia sua patria che a Roma.
 
Mons Carlo Liberati_Pio IX
 
Fu quella anche la mia prima partecipazione al Pontificale celebrato nella Basilica romana di S. Lorenzo Fuori le Mura, con i venerati cardinali Oddi e Palazzini .
 
Mi è caro ricordare quella Liturgia al termine della quale il Principe Don Sforza Ruspolitenne un vibrante discorso con una invocazione finale che mi restò impressa: “Viva Pio IX Pontefice e Re“. Era il grido degli zuavi, dei volontari pontifici, e di tutti coloro che negli anni del travagliato Pontificato sostennero questo grande della storia della Chiesa e della storia italiana. Ma la celebrazione conservò poi negli anni il carattere spirituale proprio della devozione che la puntuale presenza dei marchigiani perpetuava . Seguì dopo Mons. Piolanti, la Postulazione condotta con la redazione di profondi studi d’archivio di Mons. Prof. Brunero Gherardini, storico della Lateranense, entrambi canonici vaticani. L’azione, gli studi del cattedratico toscano condussero alla vittoria della beatificazione, celebrata da S. Giovanni Paolo II il 3 settembre del grande Giubileo del 2000, unitamente a quella di S. Giovanni XXIII .
 
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Cardinali, vescovi, prelati, patriarchi, generali di ordini e congregazioni religiose sempre più vennero a testimoniare il 7 di febbraio di ogni anno successivo, la volontà del popolo di Dio come della gerarchia fino a tutto il pontificato di Benedetto XVI, di vedere il Beato Pio IXraggiungere la gloria della santità. Si susseguirono ricerche, scritti, libri e convegni, volti a portare alla luce i grandi meriti del Papa, sia per la sua testimonianza quale Romano Pontefice, per la causa di Cristo e della Sua Chiesa, sia nel suo principato civile, per il quale ebbe a soffrire odio e persecuzioni, aggressioni e da ultimo prigionia sino al suo pio transito il 7 febbraio 1878, ed oltre. Quando nel luglio 1881 i nemici di sempre assalirono il carro funebre che trasferiva il feretro dalle Grotte Vaticane alla Basilica romana di S. Lorenzo Extra Moenia, dove per testamento il Papa, realizzatore del Cimitero Verano, dispose di voler riposare assieme ai suoi romani. Avendo partecipato a numerosi convegni, come quelli con Mons. Liberati a Milano nel maggio 2000, e alle presentazioni dei libri di Giulio Andreotti e Roberto De Mattei a Roma; e condotto un convegno di studi con atti pubblicati, al Laterano , “Pio IX, dal progetto federalista all’unità d’Italia”, con Franz von Lobstein, Giuliano Floridi, Massimo Viglione, Francesco Nobili BenedettiP. Sandro Barlone e Mons. Azelio Manzetti, è ben nota la posizione mia come quella delle innumerevoli associazioni e movimenti che si ritrovano sul fronte della difesa impavida della Santa Chiesa Cattolica Romana; difesa della fede, difesa della dottrina.
 
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Quella data del 7 febbraio, è stata fedelmente rispettata dalla successiva Postulazione assunta da S.E. Rev.ma Mons. Carlo Liberati Arcivescovo Prelato di Pompei, proseguendo con Pontificali ogni anno con eminentissimi cardinali, specialmente marchigiani, come ilCardinale Elio Sgreccia e il Cardinale Antonio Maria Vegliò. Inutile tacere che il Papa dell’infallibilità “ex cathedra”, dell’Immacolata Concezione, del Sillabo, dell’approvazione di ben settanta Congregazioni religiose, sia stato ostacolato nella sua ascesa alla santità dalle forze eredi di quelle che lo combatterono e villipesero in vita.
 
Pio IX difese la Chiesa onde obbedire al suo giuramento e ne difese la libertà e la missione universale. La testimonianza della devozione difusasi nel mondo oggi attende il riconoscimento di un miracolo per recare al Beato Pio IX l’ancor più alta gloria della santificazione. E’ ricordato per la Sua munificenza, sollecitudine verso i poveri e gli infermi, i minori, gli anziani e i carcerati; cui dedicò la Sua missione già da giovane canonico, come poi da arcivescovo, cardinale e Romano Pontefice. Innumerevoli le opere di carità, le istituzioni e patrimonii dedicati alla missione caritativa della Chiesa, coinvolgendo in tante opere sacrdoti, religiosi e molti laici.
 
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Le preghiere, come la puntuale Messa solenne in S. Lorenzo Fuori le Mura, dove giace la preziosa urna con le spoglie incorrotte del Papa santo, volgono all’approvazione finale della santità.
 
Anche sabato, 7 febbraio 2015, si è ripetuta la solenne celebrazione. Presieduta da S.E.Rev.ma Mons. Carlo Liberati, Arcivescovo Prelato Emerito di Pompei, Postulatore della Causa di Canonizzazione del Beato Pio IX, concelebranti S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Orlandoni, Vescovo di Senigallia, Mons. Vittorio Formenti, Cappellano del Sovrano Militare Ordine di Malta, e la comunità dei Francescani Cappuccini di S. Lorenzo al Verano, con Frà Marco Galdini della Provincia italiana. Gradito ospite, il Rev. Archimandrita Symeon Katsinas, Vicario dell’Archiepiscopia Greco-Ortodossa d’Italia e Malta, fattivamente impegnato nell’Ecumenismo anche presso il Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani della Curia Romana.
 
Urna Pio IX 2015
 
La Diocesi di Senigallia col suo vescovo e la sua Curia Diocesana, era fedelmente presente con numerosi fedeli ed un distinto coro addetto ad uno scelto repertorio di canti liturgici e musica sacra.
 
Notevoli le rappresentanze della Segreteria di Stato, i messaggi e le adesioni di cardinali, vescovi, patriarchi, ordini congregazioni religiose, ordini cavallereschi e sodalizi del laicato cattolico. Che tutti l’Arcivescovo Liberati menzionava e ringraziava nella sua diffusa, preziosa Omelia.
 
L’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX, costituito in Roma nell’anno del grande Giubileo del 2000, con la mia presidenza, una scelta rappresentanza di suoi accademici provenienti anche da altre nazioni europee, prestava come sempre ormai consuetudine, il servizio di protocollo e d’onore.
 
Pio IX 2015
 
Presenti S.E. il Principe Don Sforza Ruspoli, Barone Prof. Roberto De Mattei, Contessa Dott. Simona Cecilia Crociani Baglioni, Marchese Don Antonio Calvo Rubio, Principe Ernesto Liccardi Medici, N.U. Prof. Dr. Rodolfo Riccotini, N.U. Cav. Fabrizio Tortorici, Cav. Dott. Andrea Raneri, Cav. Uff. Alfredo Esposito, N.U. Cav. Uff. Avv. Pasquale Landolfi, giornalista Federica Pansadoro, Prof.ssa Tatiana Ciobanu, M° Alexandra Solea, Conte M° Massimiliano Pulvano Guelfi, l’artista Rasa Kulyte, Cav. Avv. Carlo Cudemo, giornalista RAI Andrea Marini, e numerosi esponenti del mondo ecclesiastico, politico, accademico, militare, della cultura e dell’arte e del patriziato romano.
 
Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni  Presidente dell’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX
Roma, 8 febbraio 2015
 
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Memoria liturgica per beato Pio IX

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Ricorre la memoria liturgica del Beato Pio IX sabato 7 febbraio 2015 e, come ogni anno, la Postulazione per la Causa di Canonizzazione insieme alla Diocesi di Senigallia organizza a Roma la Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura.Nato a Senigallia, città della riviera adriatica marchigiana, nel maggio del 1792 in una famiglia della nobilita locale, Giovanni Maria Mastai Ferretti divenne sacerdote nel 1819, compiendo poi diverse esperienze pastorali a stretto contatto con i giovani in grandi istituti dell’allora Roma pontificia. Vissuta una esperienza di Missione per alcuni anni in Cile, fu nel 1827 nominato Arcivescovo di Spoleto per poi passare al servizio della Diocesi di Imola nel 1833, ricevendo qui la berretta cardinalizia.La elezione a Papa avvenne nel 1846, per quello che sarebbe divenuto il più lungo pontificato della storia, in anni di grandi cambiamenti politici e sociali. Attento alle attività Missionarie, uomo dell’Eucaristia proclamò nel 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria. Sabato 7 febbraio alle ore 16,30 a presiedere la liturgia sulla sua tomba – che il Beato Pio IX volle al Verano – S.E. Mons. Carlo Liberati, Arcivescovo Prelato Emerito di Pompei, postulatore della causa, insieme al Vescovo di Senigallia Mons. Giuseppe Orlandoni e a tanti pellegrini provenienti da Senigallia e da altre parti d’Italia per un Pontefice che, significativamente, volle beatificare San Govanni Paolo II nel grande Giubileo del 2000.A Senigallia, sarà la Chiesa della Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti ad ospitare la Celebrazione della Memoria liturgica del munifico concittadino; fu proprio Pio IX che volle donare alla città questa fondazione che tutt’oggi rimane l’istituzione socio-sanitaria-assistenziale principale e più prestigiosa della città. Alle ore 9,30 presiederà la liturgia il Canonico Alfredo Pasquali, Cappellano dell’Opera Pia.