L'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro
La tradizione dice che tale ordine fu fondato da Michele I, Despota d'Epiro (Despota in greco significa Sovrano), nel 1207; il Governo del Nord Epiro, dopo essersi proclamato indipendente dall'Albania nel 1914, lo rivitalizzò nello stesso anno.L'idea di rivitalizzare tale ordine cavalleresco fu chiaramente dovuta in primo luogo alla volontà di dare corso immediato a quanto previsto dal Protocollo di Corfù, che, firmato dai rappresentanti epiroti e dai plenipotenziari di Italia, Germania, Austria-Ungheria, Francia, Regno Unito e Russia aveva riconosciuto al Governo epirota la facoltà di battere moneta, stampare francobolli, arruolare milizie e disporre di ordini cavallereschi propri, in secondo luogo fu dovuta al desiderio di fruire di una onorificenza con cui premiare i combattenti per la libertà epirota.Il Governo lo istituì, come dicevamo, sostenendo che esso era la rivitalizzazione di un ordine vetusto, già conferito da Michele I Angelo Ducas Comneno, antico paladino della libertà del popolo d'Epiro. La sua figura fu assai importante per l'Epiro perché fu sotto di lui che il paese conobbe, per la prima volta, l' indipendenza, se escludiamo l'antichità classica. Il Despota Michele era membro della famiglia imperiale bizantina e vi fu un momento in cui rivendicò pure il trono imperiale scontrandosi col Patriarca di Costantinopoli che gli preferì Teodoro I di Nicea. E' certo che la sua famiglia conferì ab antiquo l' ordine cavalleresco denominato Milizia Aurata Costantiniana i cui primi Statuti furono redatti dall' Imperatore Isacco Angelo nel 1191, che lo fondò probabilmente ad imitazione degli ordini i cui membri transitavano sui territori del suo Impero per recarsi in Terra Santa. Fra i Gran Maestri scaturiti da tale famiglia possiamo ricordare Andrea II, Principe di Macedonia, Duca di Durazzo e Drivasto, defunto nel 1479 e suo fratello Pietro I, deceduto nel 1511 e giova rammentare che Papa Giulio III con la Bolla Quod alias del 17 luglio 1551 garantì vari privilegi ai Principi Andrea e Geronimo Angelo. Va detto anche gli Angeli furono posti sotto la protezione spirituale del Patriarca di Alessandria con Ammonizione 7 novembre 1575 ed in essa il Capo del Casato è citato come Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani. Negli Statuti a stampa pubblicati a partire dal 1573 il Gran Maestro in carica affermò a chiare lettere che la sua famiglia disponeva di tale ordine da tempo immemorabile: "Noi Hieronimo Angelo, Principe di Tessaglia, Duca e Conte di Drivasto, ecc, Sovrano e Gran Signore dell' Illustre Militia Aureata Angelica di Costantino, ordiniamo che si come è stata sempre per lo passato nella nostra felicissima e Imperial Casa Angela cossi anco sia per l'avvenire, cioè, che tutti i nostri legittimi e naturali discendenti, siano in perpetuo Sovrani Patroni e Gran Signore de' Cavalieri Aureati, Angelici, di Costantino Magno nostro progenitore sotto il titolo e sotto la prottetione del beato Martire San Giorgio".La Milizia Angelica di Costantino, per alterne vicende che qui non intendiamo trattare perché ci porterebbero fuori dalla nostra ricerca, passò successivamente ai Farnese, indi ai Borbone - Napoli ed oggi è conosciuta come Ordine Costantiniano di San Giorgio. E' certo che Michele I la conferì a partire dal 1207 e poiché egli usava il vessillo della Casa Imperiale di Costantinopoli, l'aquila bicipite di nero in campo rosso, essa risulta essere stata identificata, durante il suo regno, anche col nome di Milizia Aurata dell'Aquila d'Epiro. Il Governo nordepirota, dunque, nel 1914, rifondandola col nome di Ordine dell'Aquila d'Epiro, intendeva collegarsi idealmente a Michele I e fare di tale Principe un mito fondante per la propria storia nazionale. Alessandro di tale ordine si presentava come terzo Gran Maestro perché ne venne considerato primo Michele, secondo Giorgio Cristaki Zografos, Alessandro terzo, per cui l'attuale Gran Maestro è numerato come quarto. Dopo l'abdicazione di Alessandro il Principe Davide incaricò una commissione di stenderne i nuovi Statuti che sono stati promulgati il 1 Settembre 2002 e che, congiuntamente con gli Statuti degli altri ordini di collazione del Gran Principe, sono stati depositati presso l'Archivio di Stato di Sulmona. Con essi tale milizia ha assunto la denominazione di Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro per sottolinearne la vetustà e le nobili tradizioni, la decorazione è costituita da una croce ottagona, accantonata da quattro aquile bicipiti caricate dello stemma dell' Epiro moderno. I colori sono il bianco e l'azzurro, propri del vessillo nordepirota ancor oggi utilizzato. Alessandro conferì l'ordine facendo riferimento agli Statuti del 1914 senza tuttavia disporre delle decorazioni, di cui non si conosceva la foggia né si avevano descrizioni d'epoca, poiché le matrici venivano date per disperse nelle vicissitudini belliche dello Stato nordepirota, ma esse sono state rinvenute nel 2003. Il ritrovamento è stato assai importante perché ha dimostrato, a chi avesse voluto negarne l'esistenza storica, che tale ordine esiste davvero, nella sua versione moderna, dai tempi del Governo del Nord Epiro. In seguito la Santa Chiesa ortodossa d' Epiro ha istituto un proprio ordine di merito, l' Ordine Costantiano dei Santi Giorgio e Demetrio d'Epiro che si ricollega alla stessa vetusta tradizione e, in ossequio alla Real Casa d'Epiro, ha deciso di cederne in perpetuo al Gran Principe ed ai Suoi Augusti Successori il Gran Magistero; i due ordini hanno diversi statuti e differenti decorazioni.
"Considerati i meriti propri e le qualità filantropiche e morali" (in particolare, in difesa ed a sostegno della millenaria presenza delle diverse comunità cristiane nei Balcani ed in Medio Oriente), il Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini, Walser Freiherr von Urnavas, è stato nominato, dal Principe Gran Maestro, Commendatore con Placca dell'Ordine dell'Aquila d'Epiro, posto sotto l'alta protezione patriarcale della autocefala Santa Chiesa Greco Ortodossa epirota.
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