* La Serenissima Ducale e Comitale famiglia d’Este Orioles
Per comprendere meglio, il presente scritto è necessario riportare delle nozioni di carattere storico e geografico su Tortorici, Cittadina in Provincia di Messina, proscenio della Famiglia d’Este, prima e d’Este Orioles dal 1662, patria di Augusti Avi e processori.
Tortorici, cittadina Nebroidea, nella Sicilia Nord Occidentale che ha, come tutte le Città Civiche dato illustri natali a eminenti personaggi. In tempi recenti è importante citare l’Onorevole Giuseppe Faranda. Deputato al Parlamento Italiano dal 1906 al 1927, oltre che Alti Ufficiali delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri, per quest’ultimo vanno sicuramente ricordati i Fratelli Denti, dei Principi di Piraino, entrambi Generali dell’Arma durante le drammatiche vicende successive all’otto settembre 1943. Innumerevoli i personaggi che hanno ricoperto alte Cariche Istituzionali, in Magistratura nelle Forze Armate e Alte Cariche dello Stato che hanno avuto i Natali da questa Città.
Probabilmente fondata in epoca bizantina da popolazioni di origine greca, che dal VII e VIII secolo si spostarono prima nell’Africa del Nord e successivamente si trasferirono in Sicilia e nell’Italia Meridionale, che abitarono il luogo chiamandolo Orice in memoria della località Aures da cui provenivano. Risorta durante il periodo normanno, citata già nel 1082 come Turi Polit ed in successivi documenti del 1151 come Terra di Turri Tidich o TurrisTudith.
I primi documenti che la citano sono comunque della fine del secolo XI. Federico di Svevia concesse il territorio di Tortorici a Guidone Pollichino. Nel periodo Angioino il feudo andò a Girardo e Bertrando de Artus, ma con l’avvento degli Spagnoli tornò ai Pollichino. In seguito passò a Federico Moncada. La Famiglia Moncada rimarrà proprietaria fino al 1597, quando Federico Moncada,vendette la baronia alle Famiglie Mastrilli e Corbera.
Tale premessa è necessaria per farci comprendere, quanto antica e quanto importante sia la Storia di questa piccola Città Siciliana ed il perché nei secoli avvenire discendenti, anche se cadetti, di una dinastia come quella Estense, avessero deciso di stabilircisi. Il suo massimo sviluppo, la Città lo registra nel corso del XVII Secolo, quando vantando già il Titolo di Città Regia, si riscattò infatti dal gioco feudale nell’anno 1628, divenendo la 41a Città Demaniale dell’Isola, ospitò l’insigne Pittore Giuseppe Tomasi, lo Scultore e Pittore Antonello da Messina e diversi maestri d’arte, i quali contribuirono ad arricchirla di un Patrimonio Artistico e Culturale di inestimabile valore.
L'Accademia Estense di Studi Umanistici e Sociali, nasce con l’unico scopo di patrimonializzare le origini storico-culturali della Famiglia Estense ramo Siciliano, che nell’anno 1662 diventa a seguito di Contratto Matrimoniale d’ Este Orioles. Ferme le finalità delle origini: e cioè , promuovere mediante pubblicazioni, tornate, celebrazioni, corsi di insegnamento e manifestazioni varie gli studi letterari, storici, filosofici, scientifici, tecnici, giuridici, economici, amministrativi e le attività artistiche, con speciale riguardo alla cultura, alla vita artistica e al progresso della Città Italiane, ove la, sia storicamente accertata la presenza della Famiglia Estense anche di rami cadetti. Entrano nei compiti peculiari dell'Accademia la vigilanza sulla tradizioni storico culturali, la loro conservazione, nonché la valorizzazione mediante manifestazioni d'arte adeguate alla dignità storica. La conservazione del Patrimonio Araldico Nobiliare e Cavalleresco della Dinastia Estense, la conservazione; il prosieguo e la Patrimonializzazione Storico Culturale delle Prerogative della Famiglia d'Este Orioles.
L’ Accademica si ispira allo statuto originale del 1860 emanato da Antonino d’ Este Orioles.
Per perpetrare e ricordare non solo i Personaggi e gli Avi, ma anche i Santi, che hanno contraddistinto la Storia di questa Famiglia, Contardo del Ramo Ducale d’Este, Santo e Protettore di Broni e Giuliano l’Ospitaliere al quale è dedicata la Contea e Signoria della Famiglia d’Este Orioles, esercitando la Fons Honorum, S.A.S. Don Antonino II d’Este Orioles, ha fondato, con proprio Decreto, nell’anno 1860 l’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano .
I motivi che spinsero il Duca Antonino II, il giorno 31 Agosto 1860 a fondare e dedicare l’Ordine di Collazione della Famiglia, dedicandolo ai Santi Contardo e Giuliano e ponendolo sotto la Loro Santa Protezione, sono sicuramente da ricercare nelle brevi e sintetiche notizie biografiche, che di seguito si riportano.
San Contardo d’Este
San Contardo nacque a Ferrara nel 1216, primogenito dei principi d'Este, signori della Città. Già nei primi anni della sua giovinezza Contardo sentì la voce di Dio che con forza lo chiamava ad abbandonare le ricchezze terrene e il diritto di successione, per vivere in povertà, pellegrino del Vangelo sulle strade d'Europa, senza un luogo in cui trovare riparo, sull'esempio del Maestro Divino. Il giovane principe, lasciata Ferrara con alcuni compagni, si mise in viaggio verso il Santuario di San Giacomo di Compostela, edificando con la sua fede e semplicità chiunque incontrava. Giunto a Broni (Provincia di Pavia, Diocesi di Tortona), cadde ammalato ed espresse il desiderio di essere ivi sepolto qualora lo cogliesse la morte. E così avvenne il 16 Aprile 1249. Alcuni prodigi impedirono che tutto ciò avvenisse nell'anonimato e rivelarono la santità dello sconosciuto pellegrino (le campane si misero a suonare da sole e splendenti fiammelle si accesero accanto al corpo), suscitando la venerazione dei bronesi che tumularono il santo corpo con tutti gli onori, nella chiesa parrocchiale, già Collegiata, poi eretta in Basilica Minore. San Contardo fu venerato con culto approvato da Papa Paolo V e arricchito di indulgenze da Papa Urbano VIII . La memoria liturgica della salita al cielo è celebrata il 16 Aprile, mentre la memoria della traslazione del corpo all'interno della Basilica Minore di San Pietro Apostolo in Broni è celebrata, con grande concorso di popolo e processione, l'ultimo sabato di Agosto.
San Giuliano
La storia parla di un benestante mercante fiammingo dal carattere duro e vendicativo che un giorno, partito per la caccia, non esita ad uccidere il padre e la madre coricati nel suo letto credendoli la moglie e il suo presunto amante. Dopo questo fatto decide di cambiare vita e di migrare per l'Europa in cerca dei bisognosi; è una vita di preghiera e di espiazione. Dopo anni ed anni di cammino arriva sulle rive del fiume Potenza dove traghetta da una parte all'altra pellegrini e malati di lebbra. La leggenda vuole che un giorno un malato di lebbra stava cadendo dalla sua barca e lui non si tirò indietro dal dargli la mano salvandolo dalle acque; quel lebbroso era il Signore che con quel gesto voleva vedere se Giuliano fosse cambiato in cuor suo. Il reale pentimento, la reale voglia di espiazione e la vita dedicata alla preghiera e ai poveri bisognosi malati lo fecero diventare santo.
E’ noto inoltre, che al Santo Giuliano, è dedicata la Chiesa Patronale fatta costruire dal Conte e Signore di San Giuliano Don Antonino d’Este Orioles nell’anno 1668, nella località di Tortorici, denominata appunto San Giuliano, località che per volere del Vicere di Sicilia, Francesco Maria Caetani Regnante Filippo IV di Spagna è parte delle Titolature Comitali e della quale la famiglia gode Diritto di Signoria.
Il giorno 15 del Mese di Agosto dell’Anno 2010, l’attuale Capo di Nome e d’Arme della Serenissima Casa Ducale e Comitale d’Este Orioles, nella qualità di Gran Maestro, ha reso più attuali ai tempi gli originali statuti, adottando anche l’Uso delle Decorazioni, nelle Classi di Cavaliere di Gran Croce decorato di Collare; Cavaliere/Dama di Gran Croce; Commendatore/Dama di Commenda; Cavaliere/Dama.
Ha altresì istituito quale Gran Maestro, Motu Proprio, per premiare tutte quelle genti o Enti Associativi ed Enti Morali, meritevoli e che si sono distinte nel campo della Filantropia; dell’Assistenza Sociale e della dedizione alle classi meno abbienti, la Medaglia di Merito in unica Classe. L’Ordine, nel rispetto degli Originali Statuti e nelle consuetudini della Famiglia, viene concesso in Rarissimi Casi, attraverso il Decreto Motu Proprio a firma del Gran Maestro.
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